Quando ho cominciato a pensare a questo blog, mi è capitato di leggere questo articolo di Janice Hardy e ho pensato che fosse perfetto per iniziare: tutti noi che abbiamo preso in mano carta e penna ci siamo posti questa domanda almeno una volta.
Presa dall’entusiasmo, ho cercato tra le informazioni dei contatti e ho scritto un’email a Janice. Non sapevo neppure se mi avrebbe risposto, né se sarebbe stata d’accordo. E invece… sorpresa. Mi ha risposto ed ha acconsentito a lasciarmi tradurre e condividere questo post con voi.
Janice Hardy è la fondatrice della Fiction University e l’autrice della trilogia fantasy The Healing Wars, in cui ha esplorato il suo lato oscuro per creare un mondo in cui guarire è pericoloso e coloro che hanno le migliori intenzioni spesso fanno le scelte peggiori. I suoi romanzi includono The Shifter, Blue Fire e Darkfall. Il suo primo libro della serie Foundation of Fiction, Planning Your Novel: Ideas and Structure, è attualmente disponibile.
Il suo sito, Fiction University, è una fonte inesauribile di idee, consigli e risorse a proposito dei molti aspetti dello scrivere, dalla pianificazione di un romanzo, alla sua pubblicazione e promozione.
Ma veniamo al sodo…
Qual è il modo migliore per raccontare (e scrivere) una storia? – di Janice Hardy
Non esiste un modo giusto per scrivere. È un processo che varia da uno scrittore all’altro e perfino da un libro all’altro. Questo fatto irritante può essere frustrante se stai cominciando ora e sei alla ricerca del giusto sentiero da percorrere o se stai lottando per sviluppare il tuo stile nel raccontare storie e niente sembra fare al caso tuo. Può essere una rottura di scatole per tutti noi, davvero, perché anche se abbiamo un procedimento che funziona, c’è sempre quell’idea per una storia che non si adatta al modo in cui scriviamo di solito.
Se qualcosa di tutto questo ti suona familiare, puoi star certo di non essere solo.
La risposta di base alla domanda “qual è il modo migliore per raccontare una storia” è:
Poni al lettore una domanda interessante, poi mantieni viva la sua curiosità fino a che non hai risposto alla domanda.
Incredibilmente poco utile, lo so, anche se è vero.
Il modo in cui uno scrittore sceglie di farlo dipende da lui e questa è la parte difficile – perché scrivere un romanzo e raccontare una storia sono due cose davvero diverse.
Tutti siamo stati catturati da una storia, che si trattasse di un romanzo, di un film, di un telefilm, di un gioco o perfino del tipo della contabilità che raccontava delle sue scappatelle nel weekend. Una grande storia suscita la curiosità e la trattiene finché quella curiosità non è soddisfatta.
Occupiamoci della prima parte – raccontare la storia.
Il Modo Migliore di Raccontare una Storia
Butta dalla finestra tutto quello che sai di outline e processi e di tutti i meccanismi coinvolti nella scrittura. Sono importanti, ma preoccuparsi degli avverbi o se dovresti o non dovresti scrivere un outline ti può distrarre dalla ricerca del cuore e dell’anima della tua storia.
La narrazione di storie è viscerale e dipende dalla persona che racconta più che dall’argomento. Ecco perché la stessa idea di base può risultare in una miriade di storie, alcune buone, altre pessime.
1. Considera la domanda a cui vuoi rispondere.
Quella domanda è il cuore della tua storia. È il perché stai raccontando quella storia. Non è “esplorare questo mondo fico che ho creato”, è “vedere che cosa succede se metto questo personaggio in questa situazione in questo mondo fico che ho creato.” Le storie riguardano la scoperta, non le spiegazioni.
Se non sai dire quale sia la domanda nella tua storia, è probabile che la tua storia non sia pronta per essere scritta. Una domanda non ancora formata porta generalmente a romanzi che ristagnano perché non sanno che cosa vogliono essere veramente.
(Qui puoi trovare di più riguardo al porre le domande giuste)
2. Pensa a come rispondere a quella domanda.
Il tuo approccio determinerà lo stile della storia. Magari vuoi una commedia spassosa, leggera e umoristica sulla comprensione, o uno sguardo oscuro e toccante sulla condizione umana. Magari vuoi mostrare un’avventura leggera nel tema o un’esplorazione nella zona grigia dell’etica dove non ci sono risposte chiare.
Per esempio, la storia del tizio della contabilità riguardo a “Come sono finito in prigione” può essere sia un’avventura isterica che una storia di ammonimento in base a come lui la racconta.
3. Decidi chi sono le persone migliori per mostrare quello che vuoi mostrare riguardo a quella domanda.
Si tratta dei tuoi personaggi e le persone sbagliate possono far deragliare una buona storia. Il gran numero di scrittori che sono arrivati a metà di un romanzo (o perfino lo hanno finito) per rendersi conto che avevano usato il protagonista sbagliato dimostra quanto sia importante prendere questa decisione. In rari casi dobbiamo scrivere una prima stesura per scoprirlo, ma di solito sappiamo dall’inizio chi riguarda la storia.
Di chi è questa storia? Chi ti darà le opzioni più interessanti per rispondere alla tua domanda? I personaggi che sanno le cose sono diversi da quelli che vogliono scoprire le cose, quindi diffida dei personaggi che conoscono già le risposte alla tua domanda.
(Qui puoi trovare altro riguardo alle domande da porre al tuo protagonista)
4. Fa che rispondere alla domanda sia difficile fisicamente ed emotivamente.
Non importa se è una commedia scherzosa o un’epopea che strappa l’anima, rispondere alla domanda dev’essere difficile per il protagonista. Se fosse facile, non ci sarebbe motivo di rispondere (o di raccontare). Raccontare una storia non è spiegare che cosa è successo, ma mostrare il viaggio di come e perché è successo.
5. Tieni a mente il lettore.
Stai raccontando questa storia per intrattenere qualcuno. Forse te stesso, forse una persona specifica (tuo nipote, che si lamenta perché non riesce mai a trovare un buon libro da maschio), forse un gruppo generico (lettori di storie romantiche che amano romanzi con uomini in uniforme). La storia è per loro, quindi pensa a cosa vogliono e qual è il modo migliore per darglielo.
L’ho detto molte volte, ma lo dirò di nuovo. Le storie sono solo persone interessanti che risolvono problemi interessanti in modi interessanti. Se la tua storia contiene questi tre elementi, sei a posto.
(Qui c’è di più riguardo a scrivere un buon libro vs. raccontare una grande storia)
Adesso passiamo alla seconda parte.
Il Modo Migliore per Scrivere una Storia
Qualsiasi dannato modo tu voglia.
Davvero. So che sembra superficiale, ma puoi farlo in qualsiasi modo funzioni per te. Alcune persone preferiscono scrivere un outline, altre preferiscono improvvisare, altri ancora preferiscono scrivere senza un ordine preciso e imbastire il tutto più tardi.
Alcune persone vogliono conoscere ogni singolo dettaglio prima di scrivere la prima parola, ad altri piace buttare giù una prima stesura e vedere come si sviluppa prima di fissare la trama e i dettagli. Alcune persone creano prima i personaggi e improvvisano la trama, altre studiano la trama e improvvisano i personaggi.
Per quanto riguarda la struttura, alcuni usano una struttura a tre atti, altri un format a quattro, alcuni un foglio di lavoro o il Viaggio dell’Eroe, altri non usano una struttura tradizionale e semplicemente scrivono quello che gli sembra meglio.
Va tutto bene. È tutto fattibile. Sono tutti modi perfettamente accettabili di scrivere una storia.
E di nuovo, sì lo so che non è d’aiuto, ma parte del processo per capire qual è il modo migliore di scrivere per te è avere la consapevolezza che non devi sentirti incasellato. Saresti sorpreso di sapere quanto spesso sento “vuoi dire che non devo farlo nel modo X?” da un nuovo scrittore, che lotta per scrivere con un procedimento che va completamente contro il suo stile naturale. Quando si rendono conto che possono mettere tutto da parte, la loro scrittura non solo diventa più facile, ma anche migliore.
1. Trova il processo che funziona per te.
Questo può essere difficile da fare, quindi non perdere la speranza se non hai ancora trovato il modo giusto. Prova opzioni differenti, specialmente quelle che pensi non funzioneranno mai. Spesso il modo che hai deriso è esattamente quello che alla fine funziona.
Se hai problemi a finire una storia non fare quello che normalmente ferma la tua scrittura. Per esempio, se ti blocchi revisionando i primi capitoli e non procedi, vai avanti e non revisionare. Se ti scontri sempre con un muro al capitolo tre perché pensi di averlo iniziato male, continua a scrivere e sistemalo più avanti. Se continui a bloccarti perché hai bisogno di fare delle ricerche, prenditi qualche giorno in più e sistema tutto in anticipo.
Prova cose nuove, dai una scrollata a quel che non funziona per te e accetta quello che funziona.
(Qui puoi trovare altre indicazioni su come trovare il tuo processo di scrittura)
2. Trova la struttura che funziona per te.
Sono una grande sostenitrice della struttura e una grande fan della Struttura a Tre Atti con un punto medio di inversione. Ma questa non è la sola struttura là fuori, quindi se non funziona per te, provane un’altra. Se trovi una struttura restrittiva, prova un outline di base a tre punti o scrivi nel modo in cui la storia si sviluppa e ignora i punti di svolta tradizionali della trama.
La sola cosa che devi fare è iniziare a porre la domanda della tua storia, trovare un mezzo per esplorare la domanda e un finale che risponda a quella domanda (anche se la risposta è ambigua). Il resto delle decisioni spettano a te.
(Qui ci sono altre informazioni sui tipi di struttura)
3. Scopri quello che hai bisogno di sapere di una storia per poterla scrivere.
Mi ci è voluto un sacco di tempo per capire che, a meno di non sapere qual è il mio finale, perdo un sacco di tempo nel terzo atto. Se la mia trama procede, ho un sacco di cose in ballo e nessun problema a scrivere, ma quando arrivo alla fine non sono sicura di come concludere tutto. Non so come rispondere alla domanda della mia storia, continuo semplicemente a esplorare.
Ogni scrittore è diverso in questo aspetto, per questo devi esaminare i punti in cui ti blocchi nella scrittura e pensare al perché. È facile che tu ti imbatta nello stesso problema con ogni libro, per cui non dovrebbe essere troppo complicato individuare l’intoppo. Una volta trovato il problema, devi fare in modo che risolverlo sia parte del processo in modo da non incapparci più. Per esempio, per me, riguarda tutto il fissare il finale in anticipo in modo da sapere verso cosa sto scrivendo.
Ci saranno certe cose che dovrai sapere e altre cose che potrai scoprire lungo il percorso. Più sarai preparato riguardo a ciò di cui hai bisogno, più il processo sarà facile per te.
4. Assicurati di conoscere quelle cose prima di iniziare a scrivere.
Scoprire che hai bisogno di conoscere il finale e il conflitto interiore del tuo protagonista prima di iniziare a scrivere è grandioso, ma se non passi un po’ di tempo a stabilire effettivamente queste cose prima di iniziare un libro, non stai facendo un favore a te stesso. Mettiti al lavoro. Fai in modo di prepararti per riuscire, non per fallire. Credimi, ti farà risparmiare tempo ed energia a lungo termine e sarai uno scrittore molto più felice quando smetterai di incappare sempre nello stesso problema ad ogni libro.
A volte inciampiamo perché siamo convinti di dover scrivere i nostri romanzi in un certo modo, o che debbano essere perfetti fin dall’inizio (falso), o che debbano tutti seguire una certa formula. Non è così e ci sono quasi tante opzioni per raccontare e scrivere una storia quante storie in sé.
Segui il tuo istinto, fai quello che sembra funzionare meglio per te e non aver paura di cambiare o provare cose nuove.
Voi come raccontate e scrivete le vostre storie?
A huge thank you to Janice Hardy for letting me share her words and experience on this blog.